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BIO

Fabio Pietrantonio nasce a Torino (Italia) il 27 novembre 1966.

Inizia la sua esperienza artistica attraverso l’organizzazione di feste ed eventi a tema a ibiza (Spagna), a Porto Cervo (Sardegna) e a Milano, pianificando e realizzando tutti gli artwork delle decorazioni. In questi luoghi, a partire dai primi degli anni ’90, cominciano anche le prime partecipazioni a mostre collettive con altri artisti italiani. Sempre in Sardegna ha modo di conoscere lo scultore Gaspare da Brescia di cui diventa aiutante per circa tre anni partecipando alla realizzazione di opere di soggetto religioso commissionate dai Musei Vaticani, esperienza che segnerà il primo contatto di Pietrantonio con l’iconografia sacra e il suo autonomo e originale approcciarsi ai simboli biblici. I viaggi e i lunghi soggiorni in Australia si dimostrano assai pro cui per il suo percorso di crescita artistica. entra presto in contatto con gruppi di artisti e scuole a Sydney e Byron Bay ma è l’incontro con le popolazioni autoctone a condizionare fortemente la sua formazione. Pietrantonio comincia la sua personale ricerca osservando il simbolismo e la spiritualità degli aborigeni australiani; attingendo da una civiltà ancora legata a uno stile di vita primitivo e da una cultura integra e non contaminata dal progresso e dall’industrializzazione, prende piena coscienza di quelli che saranno gli elementi costituitivi della sua visione poetica incentrata a un ritrovato equilibrio interiore e a un armonico rapporto con la natura.

Sarà un altro viaggio a segnarlo profondamente questa volta in New Mexico dove ha modo di conoscere ed esplorare i Pueblos dei nativi americani, incontrando gli “anziani” e scoprendo le suggestioni dei rituali e il fascino della celebrazione attraverso la simbologia del sacro. L’artista percepisce da queste culture un intimo messaggio e comprende l’importanza di superare gli stati di alienazione e le ansie che contraddistinguono la società occidentale contemporanea riscoprendo un originario e organico rapporto con il creato. l’ordine “cosmico” del lavoro di Pietrantonio è espresso attraverso l’utilizzo di materiali come legno, pietra, polvere, sabbia e pigmenti equilibrato con i metalli, garze, tessuti, corde e anche petali di ori. Oggetti che seleziona accuratamente prelevandoli da ambienti incontaminati per poi ricombinarsi con attenzione sulla tela, nelle installazioni o in performance rituali alla ricerca di un’armonia di forme, colori e sensazioni.

Incontrandolo durante le sue mostre e in preparazione a esse nei suoi atelier a Milano come a Torino, le persone entrano in contatto diretto con l’artista condividendone l’estro creativo del momento. Fabio Pietrantonio, con la sua personalità solare, amichevole e dinamica, è l’esatto contrario dello stereotipo dell’artista riservato e tormentato che riversa nella proprie opere conflitti, ansie e tensioni esistenziali. Dopo la serie degli attacchi terroristici avvenuti nel mondo, dal 2004 Pietrantonio inizia a dipingere e rappresentare animali totemici simboli di protezione che trasmettono messaggi di pace e di fede. Fortemente impressionato dalla figura di Karol Wojtila, Pietrantonio inizia un ciclo parallelo di arte sacra, interpretando vari ritratti di Giovanni Paolo ii e soffermandosi in special modo sul messaggio di intensa spiritualità emersa nelle ultime fasi del pontificato segnate dalla sofferenza e dalla lotta contro la malattia. l’anelito mistico che contraddistingue la ricerca di Pietrantonio travalica le singole credenze religiose e indaga, secondo una visione panteistica e sciamanica, il senso profondo di comunione e ricongiungimento tra l’uomo e la natura.

Attivo con mostre, performance e installazioni in tutto il mondo, Fabio Pietrantonio ha scelto di vivere in luoghi appartati e sereni, tra la natura incontaminata delle Alpi, al con ne tra Italia e Francia, e in Sardegna traendo da questi luoghi una sorgente continua di ispirazione per le proprie opere. Il suo atelier milanese a pochi passi da Santa Maria delle Grazie è un luogo pensato per la condivisione e lo scambio delle idee con amici, collezionisti e operatori culturali; dal settembre 2015 è anche la sede dell’archivio documentario il cui staff si occupa della catalogazione e valorizzazione della produzione dell’artista organizzando eventi espositivi, performance e pubblicazioni.

 

1994,  nell'Atelier di Gaspare da Brescia, Piazza del Gesù, Roma

RAREFAZIONE

Il quotidiano privo di energia, arido nei sentimenti. Anime nomadi e perse.

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ATTRAZIONE

Mi batto ogni giorno nel desiderio, nel voler succhiare il capezzolo della lussuria e della passione. La fede spirituale mi dona.

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CONCENTRAZIONE

La visione è chiara.

 

PROGETTAZIONE

Elementi e pensieri arrivano confusamente nella mia mente. Respiro, equilibrio.

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EREDITA' E TRADIZIONE

Ricordo il trattore tra i filari., la stufa accesa con il latte che bolle, don Paolo suona le campane e ora...messa.

E' giorno il gallo mi sveglia.

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INCONTRI

Sembra che il tempo sia arrivato.

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